Vasco Bendini (Bologna, 27 febbraio 1922 – Roma, 31 gennaio 2015) è stato un pittore italiano.
Frequenta negli anni quaranta l'Accademia di Belle Arti di Bologna seguendo i corsi di Giorgio Morandi e Virgilio Guidi. La prima esposizione è del 1949 alla Galleria Bergamini di Milano; alla prima personale nel 1953 alla Galleria La Torre di Firenze, presentata da Francesco Arcangeli, espone una serie di tempere su carta vicine alla gestualità di Wols. Nel 1954-1955 indaga le autonome possibilità di espressione della materia producendo nuovi lavori che risentono dell'influenza di Jean Fautrier e si avvicina per un certo tempo all'informale padano dell'ultimo naturalismo di Arcangeli. Nel 1953 e nel 1957 vince un premio acquisto alla prima e alla quinta edizione del Premio Spoleto. I riconoscimenti e gli apprezzamenti della critica nazionale si manifestano in questi anni. Nel 1956 è presente ad una collettiva alla Galleria de Il Milione di Milano e l'anno successivo sempre ad una collettiva all'Attico di Roma, dove continuerà ad esporre anche in seguito.
È del 1956 la prima partecipazione alla XXVIII Biennale di Venezia; vi ritornerà, con sale personali, nel 1964 (presentato da Maurizio Calvesi) e nel 1972 (presentato da Arcangeli e Renato Barilli). Dal 1973 si stabilisce a Roma dove resterà – collaborando con le gallerie romane L'Attico e Break Club - fino al 1999, per poi stabilirsi a Parma. Dalla metà degli anni sessanta attraversa fasi Neo Dada, poveriste e concettuali, fino alla performance presentata nel 1969 al Museo civico di Bologna; dalla metà del decennio successivo torna alla pittura rarefatta e liquida del periodo informale.[2]
Nel 1968 si tiene la sua prima antologica all'InArch, Palazzo Taverna, Roma (Giulio Carlo Argan, Maurizio Calvesi) e cinque anni dopo gli viene dedicata una sala personale alla X Quadriennale Nazionale d'Arte di Roma. In questi anni allestisce due antologiche all'Istituto di storia dell'arte dell'Università degli Studi di Parma (Calvesi) e alla Sala comunale di Alessandria (Vescovo).
Negli anni '70, '80 e '90 partecipa a personali in sedi museali quali lo C.S.A.C. di Parma, l'Istituto Italiano di Cultura di Colonia, il Museo d'arte Moderna di Saarbruecken e il Museo d'Arte Moderna di Saarlouis (tutti nella Repubblica Federale Tedesca); la Galleria Comunale d'Arte Moderna di Bologna, L'Unione Culturale Franco Antonicelli a Torino, la Casa del Mantegna a Mantova, il Premio Michetti, Francavilla al Mare (CH), la Galleria Comunale d'Arte Moderna a Spoleto, il P.A.C. a Milano, la Pinacoteca Comunale di Ravenna, la Galleria Civica di Modena, Palazzo Forti a Verona, la Galleria Civica d'arte Contemporanea di Trento, La Loggetta Lombardesca di Ravenna, il Palazzo Comunale di Salò, il Museo Laboratorio d'Arte Contemporanea alla Sapienza di Roma, il Teatro Farnese di Parma (Traiettorie 98), il Palazzo Sarcinelli a Conegliano Veneto (Treviso).

Bendini Vasco

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